Scienza, laicità, democrazia. “Il Libero Pensiero. Giornale dei razionalisti” (1866-1876)
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Antonio De Lauri
Negli anni conclusivi del Risorgimento italiano, mentre esplode il conflitto tra Stato e Chiesa nel compiersi del processo di unità nazionale, correnti di “libero pensiero”, formate da diversi gruppi di piccola e media borghesia e di intellettuali di orientamento liberal-democratico, si lanciano in una battaglia aperta e senza mezzi termini contro la Chiesa cattolica e tutte le istituzioni religiose o tutte le dottrine che in nome di un principio metafisico di autorità vengono accusate di conculcare e di opprimere le libertà individuali di coscienza e di espressione.
La più importante rivista del movimento, quella che meglio ne sintetizza gli orientamenti e le tensioni, è “Il Libero Pensiero. Giornale dei Razionalisti”, un settimanale che si stampa prima a Milano e poi a Parma, tra il 1866 ed il 1876, animato da una schiera di giornalisti materialisti e senza Dio, che pubblica articoli dedicati alla storia, alla filosofia e alla scienza, alla critica della Chiesa e della teologia, all’interpretazione delle Scritture e alla polemica anticlericale, alla denuncia della superstizione dilagante in Italia, alla varietà, alla corrispondenza e alla cronaca, alla bibliografia delle ultime opere del positivismo scientifico.
Proponendo una antologia dei suoi articoli, il libro ripercorre i temi del giornale razionalista, mettendoli in relazione da un lato al dibattito politico italiano dell’epoca e dall’altro al più ampio contesto culturale europeo, caratterizzato dalle nuove idee del materialismo delle scienze e dal sorgere delle nuove ideologie libertarie e socialiste. Sullo sfondo, questo testo restituisce inoltre un ritratto inedito del neocostituito Stato italiano, così come viene dipinto nelle pagine del foglio anticlericale nei suoi dieci anni di vita: un Paese ancora ferventemente credente, culturalmente arretrato e “superstizioso”.
316 pagg.
(Storia, politica, società; 18)
ISBN 978-88-961779-2-1
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